VENERDI’ 6 OTTOBRE – GIORNO 1

Dopo un viaggio di circa 7 ore arrivo a Trieste. Mi sento carica e felice, come sempre, come tutte le volte che raggiungo il mare, come tutte le volte che metto a fuoco che passerò qualche giorno e qualche notte su una barca a vela. Respiro subito aria di libertà e vengo pervasa da quel meraviglioso stato di quiete interiore. La barca a vela mi mette in una condizione mentale di potermi dimenticare del resto del mondo.

A Trieste c’è il sole ma soffia Bora a 30 nodi dal giorno precedente, quindi fa decisamente freddo. Cammino con calma, mi fumo una sigaretta, mi guardo intorno, c’è aria di festa e tante barche sono già arrvate nel Golfo di Trieste. Stand nautici, bancarelle, prodotti tipici, emittenti televisive. Sono sbarcata in una città decisamente in festa. La Barcolana è la regata velica internazionale con il maggior numero di barche iscritte al mondo, tutti possono partecipare, e quest’anno si batte il record : 2100 barche iscritte. Vado a cercare il Moro di Venezia, Gianni un amico fa parte dell’equipaggio così passo a salutarlo. Il Moro di Venezia è davvero “lo scafo rosso per antonomasia”, è emozionante ammirarlo così da vicino. Costruita dai cantieri Tencara di Marghera insieme agli altri 4, fu voluta da Raul Gardini per l’America’s Cup del 1992. Oggi è di proprietà di una coppia umbra.

Io però ho un appuntamento al Molo Audace, banchina lato Nord,  con Gargantua, è così che si chiama la mia barca, lei ancora non lo sa ma diventerà per sempre la “barca della mia prima regata”.

Vedo da lontano un po’ di gente che fotografa una bandiera del Gonfalone di Venezia che sbatte al vento della Bora. Il Gonfalone è proprio su Gargantua. Sono arrivata. Incontro subito Marino, il capitano, e un altro membro dell’equipaggio da poco arrivato. Tana. Libera tutti.

La fine della giornata prosegue con una tramonto mozzafiato, una cena tipica e curiosando per Trieste mentre aspettiamo gli altri membri dell’equipaggio, ma di questa “signora” città  e dei suoi salotti parleremo in uno dei prossimi articoli.

SABATO 7 OTTOBRE – GIORNO 2

Apro gli occhi e vedo subito azzurro dall’oblo’della mia cuccetta.

Per me questi sono i risvegli che chiamo impagabili. Ho dormito nel sacco a pelo con 3 strati di maglie e un ulteriore coperta di lana. La Bora ha soffiato tutta la notte. Il mito della Bora, un vento freddo e secco, violento, che spira specie d’autunno e d’inverno e all’improvviso sul finir dell’estate. Proveniente indicativamente da est / nord-est soffia soprattutto nelle regioni dell’alto Adriatico, sull’Istria, la Dalmazia, la Croazie e l’Albania. La sua radice deriva dal termine croato bura che significa tempesta di neve. La vedi arrivare controllando l’orizzonte, il mare si increspa improvvisamente e si agita, percuote. Finalmente provo sulla pelle del mio viso la sensazione di questo vento fin’ora a me sconosciuto.

Qualcuno ha già preparato il caffè. Io ho il mio rito: mi avvolgo nella coperta di lana e mi sposto in dinette a bere il caffè bollente. La tazza va tenuta con entrambe le mani, in modo che si scaldino ed in modo che il vapore, creato dal contatto fra il caffè caldo versato dentro la tazza fredda, assieme al suo aroma, arrivi diretto sul viso quasi a scongelarmi ogni volta il naso freddo. L’odore del caffè appena fatto si mescola con l’odore del legno della barca e del mare. La luce del sole entra lentamente dal tambuccio della barca con un fascio di diametro piccolo e dai colori chiari, ma cambia nelle dimensioni e nell’intensità dei colori ad ogni sorso di caffè. Ascolto i discorsi dei ragazzi dell’equipaggio, ancora un goccio di caffè, la luce è diventata color oro striata di arancione con qualche fiammella di azzurro. Possiamo uscire. Dobbiamo andare a iscriverci alla regata a Barcola, andare a fare cambusa, preparare la barca per la regata e decidere ruoli e regole.

Gargantua è un Frers 43 cantiere Petronio, varata nel 1980, siamo coscritte. Ha un’impostazione da regata per cui performante, ma con interni da yacht classico in mogano massello. E’ tutta meravigliosamente in legno. Le cuccette sono tutte singole. Ci sono ben 13 winch e non ci sono gli stopper. Dobbiamo cambiare la vela e montare il genoa da regata e preparare lo spinnaker…benedetto spinnaker. Imparerò un sacco di cose interessanti! La Bora se ne è andata, ha spazzato via tutto, fa un caldo incredibile. Si assegnano ruoli : timonere, i tailer, prodiere, aiuto prodiere, drizzista, randa, ospiti e pesi (io).

 

Oggi si cucina in barca sia a pranzo che a cena. Adoro. Nel frattempo la città è stata invasa di persone si fatica a muoversi per le strade e per i moli. Ogni angolo è una festa o un evento. Le barche sono davvero tante e siamo “impacchettati” a file di cinque o anche sei barche. Noi siamo privilegiati perchè siamo su una barca, viviamo la Barcolana da dentro ma in qualche modo lontani dal caos. Stasera ci sono i fuochi e ci si prepara alla giornata di domani. Io sono elettrizzata.

 

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