Svegliarsi sull’isola di Capri è tutta “un’altra storia”. La colazione è in terrazza all’aperto: luce accecante e azzurro tutto intorno. Non capitano spesso colazioni così! Oggi ci dedichiamo ad uno dei percorsi tipici da fare a Capri, seguitemi.

GIARDINI DI AUGUSTO e VIA KRUPP

L’albergo in cui alloggiamo ha un servizio gratuito continuo di navette. Quindi gratuitamente dalle 7 di mattina fino alle 2 di notte ci portano avanti indietro da Marina Piccola al centro di Capri. Dalla Piazzetta scendiamo lungo Via Vittorio Emanuele, fino a quando ci troviamo di fronte il Grand Hotel Quisisana. Continuiamo a scendere lungo Via Federico Serena e giriamo a destra fino a raggiungere i Giardini d’Augusto. Il percorso passa attraverso il centro di Capri e il panorama che si ammira dalle terrazze va dalla Baia di Marina Piccola a Via Krupp vista dall’alto, fino ad arrivare ai Faraglioni. Il costo per accedere ai giardini è di un euro.

Nei giardini di Augusto è possibile ammirare le principali specie di fiori e piante che si possono trovare sull’Isola di Capri. Hanno dei colori incredibili. I giardini facevano parte dell’antica proprietà che l’industriale tedesco Friedrich Alfred Krupp acquistò nei primi anni del Novecento a ridosso della Certosa di San Giacomo per costruire la sua dimora caprese. I giardini sono poi diventati pubblici e donati dallo stesso industriale alla comunità di Capri.

Una strada che sale dal mare, quasi sospesa nel mare, Via Krupp nasce per volere di Friedrich Alfred Krupp. Il proprietario delle grandi acciaierie tedesche amava recarsi a Capri con il suo panfilo che ormeggiava nella Baia di Marina Piccola. Per raggiungere facilmente l’imbarcazione dalla sua dimora che era proprio vicino alla Certosa di San Giacomo fece costruire questa splendida strada panoramica scavata nel costone roccioso sovrastato dai Giardini di Augusto.

Via Krupp è attualmente chiusa per via del pericolo di caduta massi. È possibile solo ammirare la strada dall’alto, dalla terrazza dei Giardini di Augusto.

LA MERIDIANA DI CAPRI

“INSULA SOLI DONUM DEDIT” (A questa isola data in dono al sole)

Nella terrazza dei giardini con vista faraglioni ecco la Meridiana. Concorre a ricordare la grandezza dell’isola di Capri assunse durante l’impero romano. L’opera si ispira all’Horologium che è uno dei più significativi monumenti architettonici dell’antichità romana e che Augusto fece costruire a Roma in Campo Marzio.

La meridiana misura con il sole lo scorrere del tempo secondo regole millenarie. È dedicata al sole e come l’ Horologium ha lo gnomone (l’asta dell’orologio solare che proietta la propria ombra sul piatto) a forma di obelisco.

LA FABBRICA DEI PROFUMI : CARTHUSIA

Vicino ai Giardini di Augusto troviamo questo luogo pieno di magia dove una come me, anzi due come noi, perché con me c’è un’amica amante quanto me dei profumi, non possono proprio mancare di entrare.

Come vi ho già raccontato, nella vita ho un debole grosso: profumi e oli essenziali, davanti a loro ho le mani bucate. Entriamo in questo piccolo laboratorio di profumeria artigianale da cui non avresti più voglia di andare via. La location è bellissima, i fiori di capri fuori dall’ingresso e dentro un mondo di boccette, ampolle e fragranze. Portare via una di queste boccette colorate è come portare via un pezzetto di Capri.

Il nome Carthusia deriva dalla parola Certosa: proprio nel monastero di San Giacomo comincia la storia di queste creazioni. Ancora oggi la tradizione continua con i metodi usati anticamente usando ingredienti naturali, tra cui il rosmarino colto sul Monte Solare e il garofano selvatico di Carpi.

La leggenda vuole, che nel 1380 il padre priore, colto alla sprovvista dalla notizia della venuta a Capri della sovrana Giovanna D’Angiò, preparasse una raccolta dei fiori più belli dell’isola. Quei fiori rimasero tre giorni nella stessa acqua ed al momento di buttarli il priore si accorse che l’acqua aveva acquistato una fragranza misteriosa, che rievocava l’aria di Capri. Si rivolse, così, a un altro religioso esperto in alchimia che individuò la provenienza nel “Garofilum Silvestre Caprese“, ancora oggi usato per creare le fragranze del marchio. Quell’acqua fu il primo profumo di Capri.

La storia racconta che nel 1948 il priore della Certosa ritrovate le vecchie formule dei profumi, su licenza del Papa le svelò ad un chimico piemontese che creò questo piccolo laboratorio.

Carthusia ha studiato con minuziosa dovizia di particolari ogni elemento del profumo. E così il marchio della maison è una meravigliosa opera liberty creata dal pittore Mario Laboccetta nel 1948. L’opera raffigura una sirena floreale che sprigiona fiori colorati dai quali nascono le essenze di Carthusia. Uno dei miei profumi preferiti che uso da qualche anno nel periodo estivo è “Il Gelsomino di Capri”

Un’ altra fragranza famosa di questo brand è “Via Camerelle” un mix di muschio, cedro, limone e arancia. Il suo nome prende vita grazie alla famosa strada di Capri, la via delle boutique di lusso.

Non passare da questo coloratissimo posto sarebbe un’eresia, merita una sosta!

VIA TRAGARA

Elegante e panoramica strada che porta all’omonimo e spettacolare belvedere, da dove si ammirano molto ravvicinati i Faraglioni. Qui si trova anche l’hotel Punta Tragara alla cui progettazione ha collaborato anche l’architetto Le Corbusier. Ci si arriva percorrendo una breve e ripida salita alla fine di Via Camerelle, la strada delle boutique di lusso.

Questa è la strada degli alberghi di lusso, ville nascoste dietro i portoni e le siepi. Completamente immersa nella vegetazione, di cui si sente dell’effetto della frescura, tra i fiori e gli alberi di pino da lontano brilla il mare.

In Via Tragara, nella splendida Casa di Arturo, fra l’ inverno del 1952 e la primavera del 1953, furono ospitati dal proprietario della villa, il poeta cileno Pablo Neruda e la sua amante Matilde.

Capri lo avvolse in un delirio amoroso che alimentò uno straordinario fervore creativo. Durante il periodo caprese la poesia di Neruda prese una decisa tendenza all’ispirazione amorosa. Non passava giorno che il poeta non componesse versi dedicati all’isola e alla sua donna, liriche appassionate riunite in due bellissime raccolte, “Los versos del Capitán” e “Las uvas y el viento”.

Ed è proprio su questa fertile isola che Neruda sposa Matilde : un matrimonio al chiaro di luna, fra i giardini e le rocce capresi.

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